IL GIOIELLO NELL' ART NOUVEAU
Già all'inizio del secolo le donne hanno intrapreso la strada
dell'emancipazione: alcune lavorano, viaggiano, fanno sport, poche sono le muse ispiratrici di grandi artisti, altre incarnano il mito della donna fatale, attrici e cantanti influenzano con le loro apparizioni pubbliche e in palcoscenico il gusto del tempo. Nelle cascate di gioielli indossati da cortigiane e signore di facili costumi, pochi sono i diamanti, tanto gli strass, incastonati su perizia su montature sottili ed elaborate, somiglianti in quelle in platino molto usato in gioielleria. La morte della regina Vittoria, obbliga le donne dell'aristocrazia a rispettare il lutto, non solo nelle fogge ma anche nei gioielli, che secondo l'etichetta possono essere solo neri o solo bianchi. La regina Alessandra, sposa del re Edoardo VII, e donna di bellezza delicata sceglie di indossare gioielli bianchi: perle e diamanti in fili cadenti come cascate o stretti come collane, che ne mettono in risalto l'eleganza statuaria. Con la sua immagine in mente, anche le ragazze che lavorano e le signore mediamente benestanti sfoggiano piccoli oggetti in argento e strass, riproducenti animali, gazebi, pagode, alberelli, fiori, cesti, mezze lune, alcuni di superba fattura altri più dozzinali. Nell'ambito artistico, colto e cosmopolita, alla fine del 1890 fa la sua apparizione uno stile nuovo l'Art Nouveau appunto, le cui linee sinuose vengono applicate non solo ai gioielli e agli ornamenti, ma anche all'architettura e agli oggetti d'uso. Il nuovo stile si presenta come un'estremizzazione della cultura che oppone la qualità del lavoro artigiano al decadimento del gusto dell'emergente produzione di massa dovuta all'industria. La rapida ed estesa diffusione dei principi dell'Art Nouveau va ricercata nel clima di rinnovamento culturale che accompagna l'estendersi dell'industrializzazione e il conseguente rafforzamento economico della borghesia. Le innovazioni tecniche e le singole esperienze artistiche sono rapidamente divulgate in Europa e negli Stati Uniti da mostre internazionali, giornali e riviste di moda che sono all'origine di uno stile sostanzialmente unitario. La premessa alla fioritura dell'Art Nouveau e il movimento inglese dell'Art and crafts fondato da William Morris e da alcuni suoi seguaci che vedono nel lavoro manuale degli artigiani l'antidoto alla perdita di artisticità determinata dalla produzione meccanica industriale. Con l'obiettivo di dare vita ad un'arte popolare, di calarla cioè nella vita quotidiana, William Morris apre nel 1861 una piccola azienda che produce e distribuisce oggetti fatti a mano. Nascono in seguito corporazioni e scuole ispirate ai modelli medievali con lo scopo di incoraggiare gli artigiani, si allestiscono mostre e si tengono conferenze. William Morris e i suoi seguaci sostengono che l'arte nuova deve essere basata sulle qualità intrinseche di ogni materiale dalla cui essenza, senza troppe alterazioni deve scaturire la bellezza. Così in gioielleria l'argento viene preferito all'oro, le pietre cabochon e grezze sono più ammirati delle gemme sfaccettate, sono rivalutate nella loro irregolarità le perle scaramazze la madre perla e le pietre dure. Motivo centrale della gioielleria Art and Crafts è il recupero dello smalto in quanto materiale non prezioso, attraverso il quale, con inventive manipolazione, l'artigiano può esprimere s stesso. Da questo stile emergono nel campo degli ornamenti non preziosi, oggetti poveri, i cui temi sono abbozzati piuttosto che rifiniti. I principi del movimento Art and Crafts inglese sono alla base della fondazione della comunità di produzione degli artigiani di Vienna voluta da Kolomon Moser e Josef Hoffmann. In questo laboratorio si producono anche gioielli e ornamenti non preziosi di forma astratta, dal disegno geometrico e lineare, spesso in delicate bicromie. I risultati delle varie iniziative del movimento Art and Crafts e dei suoi seguaci, per difendere il lavoro artigianale e creare un'arte popolare non sono quelli attesi perché rifiutando l'impiego delle macchine, gli oggetti prodotti interamente a mano risultano di costo assai elevato. Nell'Europa continentale l'Art Nouveau svolge un ruolo analogo e parallelo a quello dell'Art and Crafts, in quanto gli oggetti prodotti secondo questo nuovo stile non possono essere creati che a mano. In Francia Renè Lalique (1860-1945), genio indiscusso di questo periodo, crea un linguaggio nuovo nell'arte del gioiello, privato dall'era industriale del suo significato artistico, e ne determina una trasformazione radicale. E' a lui che si deve un capovolgimento delle tradizioni e la trasformazione di materiali poveri in oggetti artistici e pieni di poesia, capaci di determinare una vera e propria rivoluzione nel campo dal design. In contrapposizione al realismo impressionista e al più generale naturalismo imitativo della metà del XIX secolo, gli stilemi dei gioielli dell'Art Nouveau si basano su una relazione intima e poetica con la natura, che associata alla femminilità e continuamente evocata assume un valore simbolico. Influisce anche la conoscenza dell'arte giapponese e cinese,
particolarmente attenta alla realtà e alla natura. Artisti e collezionisti
europei rimangono impressionati dal vigore e dalla precisione delle incisioni
sul legno, dal colore degli smalti, dalla lavorazione dei metalli, dagli intarsi
e dalle lacche. Gli oggetti d'arte nati dallo stile Art Nouveau ricavano dal
contatto diretto con la natura, un carattere allegorico, un'eleganza decorativa
e una nuova struttura lineare: sinuosa, morbida e soprattutto figurativa. Il
gioiello interpreta metaforicamente l'erotismo, la passionalità e la decadenza
Fin de Siècle attraverso i motivi più diversi. Quelli botanici, in primo
luogo che rispecchiano il naturale ciclo della vita nascita-morte-rinascita: tra
cui spiccano innanzi tutto gli insetti, come la fragile farfalla a ricordo della
corruttibilità della bellezza, oppure lo scarabeo simbolo egizio del ciclo della
vita. Altri gruppi di soggetti vengono esaltati nella breve ma intensa stagione
dell'Art Nouveau, dai grotteschi alle sirene, ai motivi paesaggistici, alla
figura umana, in particolare quella femminile, forma ora sensuale, ora
melodrammatica o struggente, ora stilizzata. Insieme ai tradizionali bijoux
in pavè di strass che riprendono lo stile dei gioielli veri, in questi anni
il grande successo di paste di vetro e materie plastiche simulanti i corallo,
l'avorio, il corno, la tartaruga, denota l'abbandono delle vecchie tradizioni;
le gemme ed i metalli duri cessano di essere sostanze essenziali: nuove entità
metriche attribuiscono ai gioielli morbidezza e fluidità, al di là del loro
valore e preziosità. Riprende inoltre vigore il vetro, che grazie alle sue
caratteristiche naturali ben si adatta all'Art Nouveau ed artisti come
Emile Gallè si dedicano alla sua lavorazione. A Londra la produzione di Arthur
Liberty, riscuote grande successo nel portare i "gioielli artistici" al grande
pubblico, abbinando il valore del contenuto artistico con le considerazioni
commerciali. Accetta però la collaborazione con l'industria e sfugge così alla
contraddizione tra il progetto di diffondere l'arte a livello popolare e l'alto
costo degli oggetti fatti a mano. Intorno al 1897 l'importazione di nuovi
prodotti in metallo dalla Germania , dai disegni organici gli permette di
produrre una propria linea di ornamenti cui dà il nome di "Cyrmic". Questi
oggetti segnano un nuovo indirizzo nel campo della decorazione, si per quanto
riguarda il disegno che la lavorazione.
A cavallo tra i due secoli, l'Italia si trova , artisticamente parlando in una fase difficile, troppo radicata nella tradizione classica per poter creare uno stile nazionale e un linguaggio artistico capace di interpretare i grandi cambiamenti del tempo. Nello stile e nel design italiano domina ancora l'ecclettismo ottocentesco e il revival archeologico nato nel medesimo periodo. La mancanza di fantasia creatrice e innovatrice è all'origine del ritardo con il quale l'Italia arriva allo stile Art nouveau rispetto agli altri paesi europei. Come altrove, è nel campo delle arti applicate e decorative che lo stile floreale italiano offre il meglio di sé, con una produzione importante nel campo della gioielleria e della lavorazione dei metalli, applicata con successo a oggetti di arredamento e di decoro per l'esterno. Come avvenuto in altri paesi anche l'Italia si costituiscono scuole per addestrare ed incoraggiare gli artigiani : a Milano l'Umanitaria e la scuola per orefici.
SPILLA A FIORE
La scelta decorativa del fiore è perfettamente coerente con il naturalismo Art and Crafts e Art Nouveau che si discosta dall'interpretazione realistica della natura, tipica dell'ottocento, per prediligere una trasfigurazione poetica e quasi pittorica sia nella scelta dei colori sia nella stilizzazione artistica di chiara derivazione giapponese. Questa spilla è delicatamente modellata e rappresenta alcune foglie sopra le quali un fiore si è appena dischiuso. Il pistillo è costituito da un corallo rosso goccia. Lo stile ha un andamento sinuoso ed è arricchito da tre foglie realizzate con una lavorazione finemente martellata e nervature centrali lisce.